martedì 25 maggio 2010

Basso è vicino alla maglia rosa

Secondo successo varesino consecutivo al Giro d'Italia. Se Ivan Basso era stato strepitoso domenica sullo Zoncoloan, Stefano Garzelli è altrettanto fantastico nella durissima cronoscalata di Plan de Corones, salita tremenda con tanto di sterrato a far affondare le ruote e far respirare polvere.
Il capitano dell'Acqua&Sapone, andato in crisi sabato sul Monte Grappa, si è ripreso con gli interessi la scena della corsa rosa dominando uno degli arrivi più attesi, quasi a quota 2.300 metri, grazie a una seconda parte di gara in cui ha stracciato la concorrenza.
Avversari capeggiati da Cadel Evans: il campione del mondo ha guadagnato 28” su Ivan Basso ma anche il cassanese può festeggiare a Plan de Corones: con il sesto posto di oggi Basso ha superato un altro australiano, Richie Porte, e si è insediato al secondo posto della classifica generale alle spalle del solo David Arroyo che si è difeso piuttosto bene. Restando agli uomini di classifica, buona la prova di Nibali e Scarponi, discreta ma non brillante quella di Vinokourov, difficilissima quella di Carlos Sastre che sotto gli occhi dell'amico Fernando Alonso si prende un'altra scoppola che lo riporta lontano in classifica.
Sono in centomila ad applaudire la vittoria di Garzelli ai bordi di una salita che vanta punte di pendenza fino al 24%: Stefano la vince nella seconda parte, da quando cioè inizia lo sterrato, mettendo a frutto le energie risparmiate sabato e domenica quando ha capito di non avere la gamba per restare in classifica. Una borraccia, qualche zucchero e poi via: sull'ultimo tratto il Garzo ha saltato gli avversari partiti prima di lui tirando a tutta fino al traguardo dove è stato premiato da una corona vera e propria, ornata del gallo che è il simbolo di questa località famosa d'inverno per lo sci e in primavera per il Giro.
Alle spalle del besanese il duello più importante è tra Evans e Basso: l'australiano è andato meglio fin dai primi metri senza peraltro sfondare. All'intertempo la prima spallata importante, con l'iridato avanti 18” sul capitando della Liquigas, un vantaggio destinato a salire per le caratteristiche tecniche dei due contendenti. Evans, specialista della mountain bike, ha sfruttato le sue conoscenze del terreno sterrato su cui Basso ha faticato e comunque si è difeso, anche alzandosi sui pedali in alcuni momenti come di solito non avviene. Al traguardo, come detto, tra Evans e Basso c'erano 28” oltre che il bravo francese Gadret, Nibali e Scarponi, tutti con distacchi ridotti. Poco dopo ecco l'arrivo di Arroyo che conferma la fama di osso duro perdendo qualcosa ma senza affondare, anzi: sul podio lo spagnolo si è rimesso la maglia rosa senza intenzione di lasciarla domani quando il gruppo arriverà a Peio Terme, in lieve salita. Il Giro è appena iniziato, anche se si è già messo alle spalle 16 giorni di gara.

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