giovedì 29 aprile 2010

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martedì 27 aprile 2010

malattia del bacio : mononucleosi

http://baci0.blogspot.com/
La mononucleosi è una malattia causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) appartenente alla famiglia degli Herpes virus, la stessa di quei virus che danno luogo alla varicella o al fuoco di Sant’Antonio. Il nome monocleosi deriva dal fatto che la patologia fa aumentare i globuli bianchi e in particolare le cellule mononucleate o monociti.

La mononucleosi è una patologia molto più diffusa di quanto si possa immaginare. Nella maggior parte dei casi non ci accorgiamo nemmeno della sua presenza perché il suo decorso è spesso asintomatico o al più presenta una lieve febbre e uno stato di generale stanchezza.

Si stima che in Italia a 16-18 anni la malattia ha coinvolto il 65-70% della popolazione ma solo nel 5% dei casi è stata sintomatica.


L’infezione del virus EBV può avvenire attraverso la saliva e le urine. Per questo, in genere, il contragio avviene per via sessuale o più semplicemente tramite un semplice BACIO. È questo il motivo per cui volgarmente la mononucleosi viene definita malattia del bacio.

Ma quella sessuale-affettiva non l’unica via utilizzata dall’EBV per diffondersi. Capiamo benissimo che è sufficiente stare in ambienti affollati (basta uno starnuto ravvicinato), usare stoviglie o posate venute a contatto con una persona infetta o bere dallo stesso bicchiere o dalla stessa bottiglia.

La mononucleosi infettiva è una malattia in cui il sistema linfatico è principalmente coinvolto ad opera del virus di Epstein-Barr che è un membro della famiglia degli herpes-virus. Tipicamente consiste in malessere generale, astenia, inappetenza, nausea, febbre elevata (che perdura anche una settimana ed è poco sensibile agli antipiretici), cefalea, mal di gola insistente ed ingrossamento delle linfoghiandole... ----->>>>

La psoriasi

La psoriasi, malattia autoimmune della pelle, non è ancora stata sconfitta, tuttavia si può
curare, o per lo meno tenere sotto controllo, anche grazie all'avvento dei farmaci biologici di
ultima generazione.
Con il termine psoriasi si definisce un complesso spettro di espressioni cliniche infiammatorie e iperproliferative geneticamente determinate, caratteristicamente ma non necessariamente coinvolgenti la cute con lesioni eritemato-squamose con insorgenza per lo più nella II-III decade di vita, di durata variabile (per lo più cronica) e andamento imprevedibile (per lo più recidivante).

Definizione clinica
Le manifestazioni cliniche della psoriasi sono molto variabili al punto da distinguere una forma follicolare o puntata, guttata, nummulare, a grandi chiazze, rupioide, elefantina, pustolosa localizzata (cronica palmo-plantare, acuta palmo-plantare, acrodermatite continua e forme extra-acrali localizzate della psoriasi pustolosa generalizzata), pustolosa generalizzata (acuta, circinata e anulare, infantile e giovanile), premestruale e gravidica, instabile, eritrodermica, artropatica (similreumatoide-simmetrica, simil-reumatoide mono-oligoartritica, interfalangea, mutilante delle mani e dei piedi, assiali spondilitica-sacroileitica, temporomandibolare, cervicale simil-reumatoide, sternale). Le lesioni artropatiche sono riscontrabili nel 6-34% dei pazienti psoriasici.

Infine si distinguono forme caratteristiche di alcune aree anatomiche: la psoriasi inversa o delle pieghe a margini ben definiti, di aspetto “verniciato”, la sebopsoriasi, che colpisce le “aree seborroiche” e l’area genitale nell’infanzia con l’aspetto di “napkin psoriasis”, la psoriasi del pene, del cuoio capelluto, ungueale, delle mucose, oculare, palmo plantari, del volto e dell'orecchio.

E’ evidente a fronte di questo ampio e diversificato spettro di manifestazioni, una notevole difficoltà a definire clinicamente la psoriasi. Pertanto, specie al fine di un’utile valutazione prognostica e di opportune scelte terapeutiche, si tende a proporre una definizione clinica comprendente cinque forme principali: psoriasi guttata, psoriasi cronica in chiazze, psoriasi pustolosa, psoriasi eritrodermica, psoriasi artropatica.

A queste diverse espressioni cliniche sembrano corrispondere specifiche alterazioni genetiche che potrebbero permettere di enucleare sindromi diverse in un futuro molto prossimo, meccanismi patogenetici qualitativamente o quantitativamente diversi e, infine, approcci terapeutici differenziati.

Gli approcci terapeutici possibili sono innumerevoli e in alcuni casi anche molto validi, tuttavia qualsiasi terapia si deve confrontare con il problema costituito dalla cronicità di questa affezione e quindi con effetti collaterali locali e sistemici, acuti e cronici.

all in nel poker on-line

prime regole da rispettare nel poker on-line:
non tutti i giocatori sono esperti... quindi impostate un gioco aggressivo quando avete un buon punto in mano
aspettare la mano buona per puntare... prima o poi arriva... non si puo vincere ogni volta che si punta, e allora tanto vale puntare quando le probabilità di vincere sono alte... altrimenti passate... non perdete soldi inutilmente
è buona abitudine aspettare prima la mossa dell'avversario... anche se avete carte buone..................... e poi vedi
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